touchscreen resistivo o touchscreen capacitivo

Quali sono le principali differenze tra un touchscreen resistivo e un touchscreen capacitivo?

A prima vista, è solamente un display che appare uguale a molti altri, ma dietro c’è molto altro, come ad esempio il fatto possano essere touchscreen resistivo oppure capacitivo. Questo dettaglio incide moltissimo nell’esperienza d’uso del device sul quale è installato. Vediamo insieme le principali differenze.

Cos’è un touchscreen

Innanzitutto, prima di parlare delle differenze tra resistivo e capacitivo, occorre spiegare cos’è un display touchscreen, quindi uno schermo che rappresenta il punto di contatto tra l’utilizzatore e il device. Tale schermo è dotato di una tecnologia con la quale è possibile interagire con l’interfaccia grafica toccandolo con le dita o eventuali altri oggetti, senza che si rendano necessari dei tasti fisici.

Questo “nuovo” modo di comunicare con gli apparati, ha rivoluzionato il modo in cui erano pensati i sistemi operativi, favorendo di contro la nascita e la diffusione di nuovi dispositivi. Per fare qualche esempio concreto, basti pensare agli smartphone, che hanno abbandonato la tastiera fisica in favore del solo display, i navigatori satellitari, le fotocamere digitali, le stampanti e molti altri ancora. Praticamente non esiste più un dispositivo elettronico che non sia dotato di un display touchscreen.

Come per altre caratteristiche dei device, anche in merito ai display touchscreen ci sono alcune sigle e acronimi che è opportuno conoscere, anche se spesso all’inizio la comprensione di tali terminologie appare come piuttosto complicata. Proseguendo la lettura, sarà possibile capire la differenza tra un display resistivo ed uno capacitivo.

Touchscreen resistivo

Stiamo parlando della tecnologia più datata che di contro è anche la più economica: il touchscreen resistivo. In questo caso, nello schermo touchscreen, sono presenti due strati plastici, ricoperti da un materiale conduttore. Tali strati sono infine separati da un altro strato isolante. Quando si esercita una pressione sul display, viene a crearsi un contatto elettrico sullo strato sottostante che traccerà le coordinate del preciso punto di contatto, comunicate successivamente al dispositivo.

Dal momento che c’è una corrispondenza tra i punti di contatto ed i pixel, più alta sarò la risoluzione dello schermo, migliore sarà la precisione e soprattutto la sensibilità al tocco. Utilizzando una struttura a griglia, si può anche gestire il multitouch.

Pro: tra i vantaggi di questa tecnologia, troviamo l’economicità per la realizzazione, una certa resistenza agli urti, un funzionamento dai -15°C ai +45°C anche in presenza di ambienti molto umidi. Un aspetto importante del touchscreen resistivo, è il fatto di poter essere toccato anche con degli oggetti, come ad esempio dei pennini, permettendo di raggiungere una precisione molto alta.

Contro: i due strati plastici alterano sia la luminosità che la qualità delle immagini. Inoltre con il passare del tempo, la precisione e la reattività del display tendono a diminuire. Infine, dal momento che lo strato più esterno, quello a contatto con le dita o con i pennini, è realizzato in materiale plastico, quindi non in vetro, il display resistivo è più sensibile ai graffi.

Display capacitivo

Così come il display resistivo, anche quello capacitivo è composto da più strati, ma quello più esterno, quindi quello a contatto con le dita, non è di plastica bensì di vetro, e l’ossido metallico ricopre il vetro con un sottilissimo strato. La parte superficiale dello schermo, è attraversata uniformemente da un campo elettrico che subisce una variazione al contatto con le dita. Agli angoli del display, sono posti dei sensori in grado di individuare e misurare la caduta di tensione, ed infine rilevare le coordinate del punto di contatto per poi comunicarle al dispositivo. Chiaramente non sussiste alcun problema con il multitouch.

Pro: lo strato superficiale, essendo di vetro, restituisce al display una maggior lucentezza e nitidezza della immagini, oltre ad essere decisamente più resistente ai graffi rispetto al display resistivo. L’esperienza d’uso garantita da un display capacitivo, è più piacevole perché non occorre premere sul display.

Contro: il contatto con il touchscreen, deve avvenire solamente con oggetti conduttivi, per intenderci le dita, e non è possibile utilizzare altri strumenti, come ad esempio i pennini. Questo è il motivo principale per cui i display resistivi sono sempre ricoperti da ditate. La precisione del tocco, non potendo utilizzare altri oggetti, è limitata alle dimensioni del dito di colui che utilizza il device, e controllare elementi grafici inferiori al centimetro quadrato, è quasi impossibile. In aggiunta, il range della temperatura d’esercizio è più ristretto, essendo più suscettibile sia alle alte che alle basse temperature, nonché all’umidità presente. Infine, seppur come anticipato il vetro sia meno suscettibile ai graffi, è comunque più delicato, ed è soggetto a rotture in caso di caduta del dispositivo.

In conclusione

Meglio un display resistivo oppure uno capacitivo? Difficile dare una risposta definitiva, per il semplice motivo che entrambe le tecnologie presentano evidenti vantaggi ed altrettanti svantaggi. La scelta di uno o dell’altro, dovrebbe essere fatta in base al tipo di utilizzo che l’utilizzatore farà del device.

Sicuramente c’è da considerare che il display resistivo può essere utilizzato con un pennino, consentendo di conseguenza una maggiore precisione, rendendo tra l’altro possibile la scrittura a mano libera. Sostanzialmente il touchscreen funziona in qualsiasi condizione ambientale, è decisamente più economico ed evita il noioso effetto collaterale delle ditate. Questa tecnologia è spesso utilizzata su dispositivi economici, oppure su dispositivi “lavorativi”, come macchinari, strumenti od altro, grazie alla sua buona resistenza agli urti.

Il display touchscreen capacitivo invece, è decisamente più costoso nonostante la sua minore precisione, ma permette una user experience più gradevole alla possibilità dello sfioramento, e si presta maggiormente al multitouch e relative interfacce. Inoltre il display è più nitido e luminoso, grazie alla presenza del vetro sullo strato più esterno, con una migliore qualità delle immagini.

In sintesi, dare una risposta definitiva è impossibile, ma c’è da dire che al momento il mercato sembra abbia fatto la sua scelta, dal momento che il display capacitivo è decisamente più richiesto dal pubblico. I display capacitivi vengono utilizzati su dispositivi di fascia alta.