Pubblico di persone

Parlare di fronte a un pubblico senza avere paura

Per alcune persone è difficoltoso rivolgersi a tanti, perché è distraente e perché ci si preoccupa se eventuali slide verranno viste da tutti, anche da quelli più lontani, o se tutti sentiranno bene la voce al microfono. Una strategia è di rivolgersi solo a una o due persone. Sin da subito la paura generata dai problemi che ora non ci si pone più, saranno presto svanite.

Quando si sentono addosso gli occhi delle persone, non ha senso pensare che loro si aspettano che all’oratore vada male o che faccia una brutta figura. Quando si ascolta qualcuno parlare, se quella persona è emozionata o impaurita, si provano empatia e comprensione nei suoi confronti, non la si vuole giudicare, quindi è naturale che neppure gli altri facciano questo con l’oratore.

Un consiglio per l’oratore che affrontare il problema, è di mettere nero su bianco quali sono le paure di parlare in pubblico; questo serve per iniziare ad affrontare la paura stessa e ad esorcizzarla. Una volta fatto questo, sarebbe opportuno scrivesse quale potrebbe essere la cosa peggiore che potrebbe capitare parlando davanti a una platea. Mettendo per iscritto si scoprirà che si tratta di finte paure che si riassumono in una sola: la paura di essere giudicati.

Superare la paura di parlare in pubblico (su massimilianocavallo.com trovi interessanti suggerimenti) quindi è assolutamente possibile e si possono ottenere ottimi risultati; è vero che conta il talento, tuttavia, in realtà conta ancora di più allenarsi bene e farlo costantemente.

Allenamento, strategia e Feedback

La paura più diffusa è quella di non riuscire a esporre tutto il discorso che è stato programmato, tuttavia l’allenamento consiste anche nel semplificare il messaggio e nell’imparare ad incuriosire il pubblico.

Henry Ford disse una volta: “Che tu pensi di farcela o che pensi di non farcela, avrai comunque ragione”. La paura di parlare in pubblico è solo ed esclusivamente dentro la testa e come si è detto, può essere cacciata via con l’adeguato allenamento. Se una qualunque persona si convincerà di non essere capace, di non farcela, di non poter superare la paura, probabilmente avrà ragione e viceversa accadrà quando deciderà che lei e solo lei può essere l’autrice della sua vita e dei suoi risultati.

Davanti alla platea, bisogna essere se stessi, bisogna farsi conoscere per chi si è. Fingere davanti a un pubblico aumenterà il rischio di sbagliare; in quel momento è fondamentale dimostrare di essere preparati e bisogna saper trasmettere il messaggio; fingendo l’oratore di troverà persino a dover recitare e non c’è cosa più sbagliata!. Non vanno ripetute le pappardelle banali e con modi che non appartengono, e questo vale sia che ci si debba presentare per 30 secondi, sia che si debba parlare per ben 2 ore. Bisogna sempre essere interessanti, coinvolgenti e si deve sapere emozionare con la propria autenticità, perché è questa che renderà diversi da tutti gli altri!

E’ importante, per chi affronta il pubblico, imparare a gestire i piccoli problemi che possono nascere durante l’esposizione (e la pratica sarà quindi l’aiutante determinante in queste situazioni). Ad esempio, se l’oratore non sa rispondere a qualche domanda, può domandare al pubblico se qualcuno vuole rispondere, o se accade durante una riunione può rimandare la risposta a dopo l’intervallo, spiegando che desidera dare una risposta più precisa, previa verifica.

Quando l’oratore affronta un discorso è fondamentale che sappia adottare anche una strategia; quando si ha padronanza di ciò che si deve dire è importantissimo ad esempio, aspettarsi determinate obiezioni e una strategia è quella di imparare a saperle gestire al meglio. Una volta fatto questo, si potrà concentrare meglio sul discorso da fare e sui feedback da ricevere: questo significa che in parte conta cosa viene detto, tuttavia conta ancora di più come viene detto!